Sulla strada della fraternità universale
centro del dialogo con persone di convinzioni non religiose

Costruire insieme un mondo unito

Questo spazio ‘raccoglie quegli amici di varie culture che, se non hanno interesse in genere per una fede religiosa, non sono certamente indifferenti alle grandi, immense problematiche del nostro tempo. Anzi sono intenzionati a mettere le loro forze, i tesori dei loro cuori e del loro sapere al servizio dell’umanità. Sono fiduciosi che, puntando sulla realizzazione anche parziale dell’unità della famiglia umana, molte difficoltà cadranno da sé e molti perché avranno una risposta’.
Fonte: Chiara Lubich, Castelgandolfo 2 maggio 1992

Itinerario di una scoperta

Mary AngelSono stata formata in seno ad una famiglia cristiana appartenente al Movimento dei Focolari. Da bambina vedevo che qualche mia compagna di scuola non viveva la propria fede come avevano insegnato a me: non andavano a messa ecc e, nella mia mente subentrava allora una certa contraddizione: da una parte le guardavo con invidia: loro non dovevano ‘compiere’ certi doveri domenicali… ma, cercando di amare tutti come Chiara mi insegnava, dentro ero contenta, e vedevo che questa mia felicità non ‘avevano le mie compagne che avevano altri interessi.

Pure a casa mia, qualche  mio fratello cominciava ad allontanarsi dalla Chiesa e questo era visto negativamente: i  figli che prendevano brutte strade, o al meno così mi sembrava di capire.

Crescendo sognavo di dar vita un giorno ad una famiglia cristiana. Chiara, proprio allora, ha cominciato a parlare più esplicitamente dei non credenti ed ogni volta mi colpiva il suo modo di parlare di loro. Mi attirava questa realtà ma, per la mia esperienza da bambina, li consideravo un mondo a parte. Erano persone distanti con le quali rapportarmi per “donare loro l’Ideale”... Quasi da pensare: “Poveretti” … non hanno quello che io possiedo: Dio e la felicità che mi procura l’ amarLo)”. Dunque era un dovere trasmettere loro ciò che possedevo e ‘convertirli’ perché potessero fare la mia stessa esperienza di felicità.

Sono timida di carattere e mi costa manifestare ciò che ho dentro… e dunque quello che sentido a questo riguardo restava nascosto lì anche perché non si era presentata l’occasione di farlo diventare realtà. I non credenti –che oira erano i miei colleghi di lavoro- erano fratelli da amare. Ma mai sono stata esplicita con loro reguardo la mia fede, il mio credo. Ognuno percorreva la propria strada.

Col passare del tempo ho conosciuto Jordi, un non credente del quale mi sono innamorata. Con lui mi sentivo “libera” di esprimere me stessa e ciò che vivevo (cristiana ed appartenente al Movimento dei Focolari).
Conoscere Jordi ha fatto sì che tutti i miei schemi (costruiti lungo gli anni) riguardo i non credenti, svanissero perché presto mi sono accorta che condividevamo dei valori: i miei, con un senso di trascendenza, i suoi no, ma li condividevamo e desideravamo e potevano vivere mettendoli alla base della nostra esistenza. Mi rendevo conto che il suo modo di vedere le cose non mi impediva vivere il mio impegno personale, al contrario, mi era di aiuto, perché mi faceva mettere i piedi per terra. Di fatti, la sua coerenza di vita, la sua onestà mi hanno aiutato a scoprire che insieme potevamo dare dei passi che prima io credevo solo cristiani.

Per me era una constante sfida ed ha significato una crescita personale nel cercare di radicare il mio atteggiamento, le mie azioni, i pensieri… al di là della fede, usando parole che Jordi potesse capire e che non producessero un rifiuto perché “troppo religiose”. Col tempo ho imparato ad usare un nuovo linguaggio più universale e comprensibile a tutti.

Ho imparato poco a poco, ad offrire i miei punti di vista senza interesse. Quando ho conosciuto Jordi avevo l’impressione che dovevo “convertirlo” (per quelle storie vissute) ma mi rendevo conto che così non amavo né rispettavo la sua libertà. Amarlo significava aiutarlo a vivere seguendo la sua coscienza senza volerlo cambiare, ma aiutandolo ad essere sé stesso.

Qualche anno più tardi abbiamo cominciato a partecipare insieme a degli incontri con amici di convinzioni non religiose, a Barcellona, in altre parti Della Spagna ed altrove. E devo riconoscere che il contatto con loro mi ha aperto un mondo impensabile.

Attraverso questi incontri ho potuto conoscere e scoprire persone con una purezza di cuore che non immaginavo; che antepongono il valore dell’essere umano a qualsiasi altra cosa, che amano come lo fanno i cristiani, ma senza dare alle loro azioni il loro senso di trascendenza. Che amano con un amore vero, pieno di rispetto verso l’altro, con una coscienza dritta che mi augurerei di averla così pure io! E questo è molto importante per me, forse  più che l’amore cristiano, perche nei cristiani si suppone questo amore… invece, in chi non crede, questo amore è generoso, aperto a tutti. Per me, personalmente, questo è un testimonio che non sempre vedo nelle persone che si dichiarano credenti. E che, cioè, mi dimostrano che i cristiani non abbiamo “la esclusiva dell’amore”.

Condividiamo insieme il proposito di amare tutti ed il desiderio di fratellanza. E tra noi questa è già realtà.

Per tutto questo sono persone di grandi spiritualità e sete di cose vere. Non l’avrei mai scoperto se non mi fosse avvicinata a loro ed avessi condiviso esperienze di vita. E mai avrei immaginato che la spiritualità va misurata con la persona, non con la religiosità o confessione che professi.
Il loro modo di agire, di donarsi agli altri, di interpellare, mi interroga costantemente riguardo me stessa e riguardo ciò che mi muove. E mi aiuta a vivere con più coerenza le mie convinzioni.

Dal dialogo che è nato tra noi ho imparato a lasciarmi sorprendere da loro, ad essere umile, ad offrire quel che sono e ad accogliere ciò che sono loro in un gioco di arricchimento reciproco che mi aiuta a migliorare come persona. Ho pure imparato ad essere più relativa e meno dogmatica, ma analizzando sempre ogni cosa dalla mia coscienza, per evitare il rischio di creare una religione sulla mia misura.
Quest’esperienza di dialogo con i non credenti mi spalanca a qualsiasi altro dialogo, perché cambia i mio atteggiamento riguardo chi non è uguale a me e mi permette di avvicinare senza paura a chi la pensa diversamente a qualsiasi livello: politico, religioso ed in qualsiasi altro campo. A volte questo avvicinamento mi fa modificare le mie idee, mi fa perdere per un momento l’equilibrio. Ma considero questo un bene, perché mi permette di imparare qualcosa dagli altri che mi aiuta, a posteriori, ad andare avanti con più convinzione. Il dialogo che ho imparato qui mi apre a tutti ed a tutto.

E, riassumendo, sento che i nostri amici non credenti, con la loro sensibilità, hanno donato me più di quello che io posso dare loro. E di questo sarò loro grata per sempre.

Questo sito utilizza cookie tecnici, anche di terze parti, per consentire l’esplorazione sicura ed efficiente del sito. Chiudendo questo banner, o continuando la navigazione, accetti le nostre modalità per l’uso dei cookie. Nella pagina dell’informativa estesa sono indicate le modalità per negare l’installazione di qualunque cookie.